di Bianca Silvestri

pubblicato in Italia nella raccolta Il Vento di sabbia, Sovera Edizioni, 2000

regia e interpretazione
de Maria Cristina Mastrangeli

nell’ambito del collettivo Femmes de Plume

con le sovvenzioni di: DRAC Île-de-France per il cantiere e Fondo Sociale Europeo

residenze e rappresentazioni tra il 2006 e 2008: Théâtre Gérard Philipe, scène conventionnée de Frouard in Lorena; Théâtre de l’Épée de Bois di Parigi, Théâtre du Chaudron di Parigi.

Nel suo allestimento leggero Rire è stato rappresentato nel 2007 nella Biblioteca Fabien di Montreuil, alla periferia di Parigi, insieme al testo Lilith di Sabine Mallet, interpretato da Marie de Bailliencourt.

“Dobbiamo ridere, piccolo mio, dobbiamo farci matte risate per sentirci leggeri e felici.”

Il testo e lo spettacolo

Nella raccolta Il Vento di sabbia, Bianca Silvestri scandaglia la relazione nonna / nipote.
Piccola curiosità, il libro è stato tradotto dall’italiano in bretone e pubblicato dalle edizioni Tiembann Al Lanv, Quimper (Bretagna), col titolo Avel draezh.
Il linguaggio è sincero e lineare, adatto all’oralità.
Il testo teatrale nasce da due racconti: Ridere e Ricordi.
I personaggi sono due donne anziane che si esprimono alla prima persona. Raccontano le minuzie della loro esistenza, il loro affetto per le nipoti, donne ancora in divenire. Lodano la vita all’alba della morte.
Questa scrittrice è mia madre, in questi due racconti brevi sono la mia prozia e mia nonna che hanno la parola, forse per la prima volta.
Ho composto un monologo da queste due novelle. Madre a mia volta di due ragazze, m’interrogo sui legami familiari, sulla trasmissione e il matriarcato: soggetti inestinguibili, specie nel contesto delle usanze culturali italiane.
Con umore e leggerezza rendo omaggio alle mie ave, simili a tutte le eroine anonime che popolano l’infanzia di ogni nuova generazione.

Maria Cristina Mastrangeli

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Un monologo che nasconde un progetto collettivo

Rire nasce ed è prodotto nell’ambito di Femmes de Plume, collettivo che promuove le scritture e il lavoro artistico al femminile. Composto di una ventina di attrici, autrici e direttrici di compagnia, nasce da un’idea di Clotilde Moynot, compagnia Pièces Montées, che ha vegliato sull’insieme dei monologhi.
Ogni progetto nasce a iniziativa dell’interprete: le attrici prendono la parola per rivelare delle scritture contemporanee, forti e originali, di donne. Da qui emerge una composizione di monologhi a geometria variabile, un bouquet componibile di parole d’oggi.
Il collettivo Femmes de Plume è un incubatore di progetti e iniziative teatrali, teso a trovare modalità innovanti di creazione e diffusione, a mettere in comune mezzi ed esperienze, e soprattutto a rispondere a delle commissioni…