Daniel-van-de-Velde

Daniel van de Velde, artista visivo, vive nel Sud della Francia e lavora in base ai suoi progetti … Per la scultura, l’istallazione, la fotografia, la scrittura o il video, cerca le risposte più giuste e più adatte alle proposte d’intervento o d’esposizione che gli vengono sottoposte. Oltre alle sue mostre personali, ha partecipato a diversi eventi artistici legati ai temi del paesaggio e dell’ambiente, in Francia, in Argentina, in Belgio, in Corea del Sud, in Italia e in Giappone. “Presenza inquietante e tuttavia leggera, l’albero, nel lavoro di Daniel van de Velde, sembra essere alleggerito del suo carico di affetti millenari e di simboli, è svuotato della sua sostanza. Né totem, né colonna – se non staccato da terra e turbinante – viene rimessa in discussione anche la sua verticalità, l’«asse dell’universo» ora fluttua libero da tutte le antiche cosmogonie. A volte appeso a corde al di sopra di un sentiero, a volte posato, quasi per caso, tra la biforcazione di un albero e un muro di giardino, a volte messo obliquamente, su muri e tetti, ma sempre modellato nel pieno rispetto della sua forma originale, eppure, paradossalmente, contro ogni idea di radicamento. Da oggetto dalle “virtù integranti”, come lo definisce Bachelard, che riunisce gli elementi e le energie naturali, occupando sempre lo stesso posto, quello del centro, garante della stabilità del mondo, ecco che qui esso si smaterializza, esce dal suo territorio, e, in un certo senso, è demistificato.” Colette Garaud – Scrittrice e critica d’arte

Con Octogone : Le garçon de la photographie