Come scrivere una (auto)biografia di successo, accessoriamente parleremo di femminismo

conferenza teatrale di Maria Cristina Mastrangeli
coproduzione FORTeRESse (BE) I

residenza di scrittura Factorie – Maison de Poésie de Normandie

residenza di creazione Anis Gras

col sostegno di Chantiers Nomades e Artephile
PowerPoint e personaggio della madre giovane in video Alma Sammel I sguardo esterno Anna Romano I effetti video Guendalina Flamini

Comment écrire_1© Yu Ta (Jutta Sammel Mastrangeli)

«Nel mio rapporto al femminismo io sono come Obelix, sono cascata nella marmitta da piccola…»

Un primissimo getto in francese di 4 minuti è stato mostrato alla fine di una residenza al 104 di Parigi nell’aprile 2016. Una presentazione del progetto è stata fatta a Artéphile nell’ambito delle OFFicieuse nell’Off del Festival di Avignone 2018. La scrittura in versione francese è stata finalizzata nel novembre 2018 alla Factorie in Normandia. L’avant-première della conferenza è stata data alla fine della residenza di creazione ad Anis Gras nelle periferia di Parigi nel giugno 2019. Lo spettacolo è in tournée a Parigi e regione Ile-de-France in febbraio e marzo 2020.

La conferenza è disponibile anche in italiano.

Il pubblico viene per ascoltare una conferenza sulla scrittura creativa. Più precisamente sulle scritture dell’intimo, in altre parole, le biografie o le autobiografie.

La conferenziera, con eleganza e competenza, sciorina il suo schema in dieci punti, che nomina steps. Lo scopo dichiarato è il successo, la vetrina delle grandi librerie, il best-seller. Per arrivare a tal fine, la conferenziera incita le future biografe e i futuri biografi ad arrogarsi “il diritto di mentire, un po’, per vendere meglio” il loro libro.

Ovviamente deve dare degli esempi per ciascuno dei dieci steps che conta il suo PowerPoint. Tutti sono tratti dalla storia di una delle militanti italiane del Movimento di Liberazione della Donna durante gli anni ’70. Questo personaggio ideale, si scoprirà, è… sua mamma!

Tra evocazione storica della seconda ondata femminista e quella, necessariamente soggettiva, della sua memoria di bambina dapprima, di adolescente poi, lo spettatore imparerà comunque “come scrivere una (auto)biografia di successo”.

«È d’uso cominciare la propria conferenza con una barzelletta, un aneddoto divertente, aimè non sono affatto dotata per questo esercizio, ma adoro gli indovinelli: cos’hanno in comune Alessia Marcuzzi, Patti Smith et Michelle Obama? (…) Tutte e tre hanno pubblicato un’autobiografia di successo.»

La conferenza-teatrale è una forma ormai comunemente accettata sulle scene europee francofone, ma ancora poco praticata in Italia. Una modalità che si situa in un vasto spettro che va dal sapere accademico e della ricerca scientifica fino al gesto poetico, passando per la stand-up comedy.

L’attore-conferenziere, così come ogni conferenziere accademico, conosce il suo soggetto al di là dello “spettacolo” presentato e ne è impregnato. Ciò gli permette di lavorare con dei margini di improvvisazione più o meno predefiniti.

L’estetica di questa conferenza farà sua, per sviarla mano-mano, la forma classica della presentazione di un “prodotto” per un pubblico VIP, un po’ fashion, un po’ show, un po’ Steve Jobs primo periodo: disinvoltura, finti buoni sentimenti, vere idee, un PowerPoint. Nulla di più banale (in apparenza).

Maria Cristina Mastrangeli ha deciso di fondere il suo personaggio di conferenziera completamente con se stessa e il suo soggetto: dare una vera-falsa conferenza sulla scrittura creativa di un’autobiografia, far finta di insegnare come costruire una success-story all’americana. Far ridere, sorridere, ma pescare ogni esempio nel rapporto particolare che lei intrattiene col femminismo.

Abbordare le tematiche e (un po’) la storia del femminismo europeo, coi suoi occhi di bambina, d’adolescente, di donna, di madre. Dire “io” nella Storia con una grande S.

Come scrivere – dossier 2020